"Fu nel 50 o nel 51, che riuscii a volare sull'Arcore ? Ricordo ancora
i giorni - molti giorni - passati a Linate a metterlo a posto: allora non
c'era la luce, ne' officina od altre borghesi mollezze, ed il lavoro ricordava
molto la distruzione di Cartagine. Ricordo la nebbiolina di quell'autunno, le
preghiere su ogni bullone arrugginito, gli accidenti mandati al motocompressore,
l'aiuto degli amici: certo allora era un altro volo a vela.
Bene o male ci volai: e feci anche il mio primo veleggiamento - quasi dieci
minuti - proprio sopra la torre di controllo. Poi l'Arcore usci' dalla mia vita, e
mi rimase l'ammirazione per una macchina sana e veramente magnifica in spirale.
Pensavo anche che - sia pure a fatica - fosse possibile incastrarci un secondo
pilota dietro il longherone: e feci un disegno e qualche conto per vedere cosa
si sarebbe ottenuto."
E cosi' nacque l'"Urendo", un biposto dall'apertura alare di 15 m, con ala e
piani di coda in legno, fusoliera in tubi d'acciaio, che volo' nel giugno del
1956.
Scrive Walter Vergani nel 1957: "... quella macchina cosi' brutta a
vedersi, che ispiro' al diabolico Gonalba un nome altrettanto brutto, ma che sa
essere cosi' servizievole e solida e fedele da costituire un prezioso elemento
nella pratica dello sport piu' bello e piu' puro."
L'"Urendo" e' stato costruito in tre esemplari contrassegnati rispettivamente
con A,B,C. Sui tipi B e C furono installati gli ipersostentatori e variate le
superfici di alettoni e diruttori. L'ala ha in pianta freccia negativa, per
consentire un buon bilanciamento anche con un solo pilota, e' rettangolare nella
parte centrale e trapezoidale nelle parti terminali, con fusetti, ha profilo
laminare, diruttori doppi metallici tipo CVV, e, nelle versioni B e C,
ipersostentatori con angoli di manovra di + 5 gradi e - 45 gradi; e' tutta
ricoperata in compensato, compresi gli alettoni. Gli attacchi ala-fusoliera
sono "a tre punti", piu' due spinotti posteriori, tutti spinotti cilindrici con
maniglia. La fusoliera, a sezione poligonale, con posti di pilotaggio in
tandem ravvicinati, e' in tubi d'acciaio e copertura in tela, ha posto di
pilotaggio generosamente dimensionato in larghezza, pattino d'atterraggio e
ruota fissa con freno. I piani di coda sono in legno con copertura in
compensato.
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"When did I manage to fly in the Arcore ? Was it 1950 or 1951 ? I still
remember those days, the many days I spent at Linate making it flightworthy. At
that time there was no illumination and no workshop, nor any other dainty
bourgeois trappings, and the work was rather like the destruction of Carthage.
I remember the mist of that autumn, the prayers I said over every rusty bolt,
the times I cursed the engine compressor, the help my friends gave me. Gliding
was certainly quite a different thing back in those days.
But somehow or other I flew in it, and actually made my first soaring flight,
for almost ten minutes, over the control tower. Then the Arcore became a thing
of the past and I was left with a feeling of admiration for a machine that was
quite sound and really magnificent in spirals. I also thought that, despite the
difficulty, it would have been possible to squeeze in a second pilot behind the
spar, and I made a drawing and a few calculations to see what the result would
be."
This was the beginning of the "Urendo", which first flew in June 1956. It was
a two-seater glider with a 15-metre wing span, wooden wings and tailplane and
fuselage in steel tubing.
In 1957 Walter Vergani wrote:
"..... that machine, which was quite an ugly sight and inspired the diabolical
Gonalba to give it an equally ugly name, but which can be so manageable, solid
and trustworthy that it really is a precious asset in the practice of the most
beautiful and purest of sports."
Three units of the "Urendo" were built and these were designated as the A, B and C types.
In the B and C types, flaps were fitted and the aileron and spoiler surfaces
were varied. The wing has a negative sweep in the planform to allow for good
balancing, also with only one pilot on board. It is rectangular in the mid
section and trapezoidal at the tips, with tip pods. It has a laminar airfoil,
CVV-type, metallic double spoilers and, in the B and C versions, has flaps with
deflection angles of + 5 and - 45. The wing is fully covered in plywood,
including the ailerons. The wing-fuselage couplings are of the 'three-point'
type with two rear pins. All the pins are cylindrical and have handles. The
polygonal-section fuselage has close, tandem pilot positioning, is in steel
tubing and is covered in fabric. The cockpit is generously proportioned and
the glider is fitted with a landing skid and fixed wheel with brake. The
tailplane is in wood and has a ply skin.
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